Tra agricoltura biologica e nuovi orizzonti dell’intelligenza artificiale

L’Intelligenza Artificiale sta affacciandosi sempre più prepotentemente nella nostra vita di tutti i giorni, ma che ruolo gioca, o può giocare, nell’ambito della bio-agricoltura?

L’intelligenza artificiale sta lentamente entrando nella vita di tutti i giorni. Sempre più spesso, quando abbiamo bisogno di avere delle informazioni in maniera veloce, ci rivolgiamo a ChatGPT o a Gemini. Le immagini le produciamo con Dall-E, mentre parliamo con gli assistenti virtuali nativi dei nostri smartphone o con i chatbot delle aziende.

 Anche in agricoltura l’intelligenza artificiale ha le potenzialità di modificare il modo in cui gli agricoltori lavorano

 Come utilizzare l’intelligenza artificiale in agricoltura?

Potenzialmente, l’Intelligenza Artificiale in agricoltura potrebbe servire anche per operazioni in campo come la semina, la potatura di alberi e la raccolta, identificando ad esempio i tuberi arrivati a maturazione e raccogliendoli attraverso il controllo di macchine robot costruite per la raccolta.

Quale ruolo gioca l’intelligenza artificiale nella sostenibilità agricola?

L’introduzione di intelligenza artificiale e tecnologie digitali, insieme a pratiche agricole più ostiche, può aiutare a sviluppare un sistema agricolo più sostenibile e resiliente. L’agricoltura 4.0, guidata da sensori e analisi dati avanzate, può ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare la produttività.

Studi di diverse università italiane stanno analizzando l’argomento e hanno sviluppato algoritmi di previsione che con l’aiuto dell’intelligenza artificiale sono in grado di anticipare la diffusione di virus come la xylella, smart device per applicare fitofarmaci nel dosaggio necessario a debellare la malattia e a non causare danni alle piante. Sono solo due esempi di come la tecnologia può potenziare l’agricoltura riuscendo da un lato a rendere le colture più produttive, soddisfacendo la crescente domanda di cibo derivante dall’aumento della popolazione; e dall’altro, a coniugare questo obiettivo con un approccio sostenibile, per ambiente ed economia.

Per approfondire: droni, robot, sensori, big data.

Ai tempi del cambiamento climatico, saranno questi gli strumenti della nuova agricoltura sostenibile e rigenerativa?

A quanto emerge dalla terza edizione dell’Agri data green summit, organizzato il 23 ottobre da Xfarm, pare di sì. Gli eventi meteorologici estremi sono ormai una realtà sempre più frequente, e le aziende agricole devono poterne gestire i rischi con mezzi sofisticati. Non bastano gli strumenti assicurativi, che intervengono successivamente al danno e con tempi di risarcimento spesso lunghi, ma servono strumenti analitici, predittivi e nuove tecniche colturali.

La tecnologia può aiutare e, paradossalmente, favorire metodi di coltivazione più naturali e con minor uso di chimica. L’integrazione tra dati raccolti dai droni o tramite le mappe satellitari e l’intelligenza artificiale può servire a stimare il rischio di inondazioni, a prevedere la resa dei raccolti, a monitorare la temperatura o il degrado del suolo

…..e sembrerebbe che questo sia solo l’inizio!